Le nuove frontiere del tradimento: il micro-cheating
Dott.ssa Alessandra Recine – 14/06/2022
Stando ai dati diffusi dall’Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani (AMI) nel 2018 solo 3 coppie su 10 sarebbero fedeli. Insomma, siamo un popolo di fedifraghi e nessun rapporto, neanche il più consolidato, sembrerebbe essere immune dall’infedeltà. Un’infedeltà agita sul luogo di lavoro, in palestra, al bar sotto l’ufficio, mentre accompagniamo i nostri figli a scuola. Non più, o meglio, non solo. L’avvento di Internet e delle nuove tecnologie, infatti, ci permettono di avere a disposizione una vasta gamma di spazi virtuali (social network, chat, siti di incontri, app) all’interno dei quali conoscere nuove persone o rifugiarsi per parlare liberamente di passioni, desideri o di sesso, ponendoci così di fronte alla possibilità di mettere in atto una nuova forma di adulterio: il “micro-cheating”.
Cosa si intende per micro-cheating?
La voce “micro-cheating” è presente sull’Urban Dictionary dal 2008 con traduzione “quando si tradisce, ma solo un pò”. Un modo per indorare la pillola e sentirsi meno in colpa? Forse. La micro-infedeltà può essere quindi descritta come una serie di piccole azioni, apparentemente irrisorie, che in qualche modo si ricollegano all’adulterio.Esempi di micro-inganni potrebbero essere: controllare frequentemente il profilo di una persona o i suoi post sui social media; scambiare messaggi con altre persone mantenendo volontariamente il partner all’oscuro; omettere/mentire sul proprio stato sentimentale durante una conversazione in chat; tenere attivo un profilo sui siti di incontri; scambiare messaggi maliziosi con una o più persone diverse dal/dalla proprio/a partner; mettere “mi piace” sui social a vecchi post o vecchie foto di un ex; scambiare foto piccanti con qualcuno che non sia il/la partner.Insomma, il tradimento c’è ma non si vede, si consuma solo entro i confini della chat. Le due persone che dicono di piacersi con molte probabilità non si incontreranno mai, non daranno mai un profumo alla pelle dell’altro/a e non permetteranno mai ai loro corpi di accarezzarsi. Per loro il rapporto intimo migliore è senza sesso, privo dell’ansia dell’incontro, senza l’imbarazzo degli sguardi, racchiuso in uno spazio immenso come quello del web in cui sentirsi «liberi» e invulnerabili.
Perchè tradiamo?
La scienza ha provato a dare una risposta alla tendenza che alcuni individui hanno di rompere con la monogamia. I ricercatori della Binghamton University hanno condotto uno studio atto a valutare la possibilità che la propensione all’infedeltà sia scritta nel DNA. Justin Garcia e il suo team di collaboratori hanno analizzato dettagliatamente il comportamento sessuale e le relazioni intime di 181 adulti assieme ai loro campioni di DNA giungendo alla conclusione che le differenze individuali nel comportamento sessuale potrebbero essere imputabili alla variazione del gene DRD4, già conosciuto per essere legato al comportamento di chi cerca sensazioni forti come nel gioco d’azzardo o nell’alcol. Studi condotti nell’ambito delle neuroscienze ci dicono invece che quando decidiamo di andare alla ricerca di un amante, a guidarci nell’impervia strada dell’adulterio sarebbero i neurotrasmettitori. Il batticuore che avvertiamo quando ci innamoriamo, ma anche quando veniamo travolti da una passione clandestina verrebbe scatenato dalla dopamina, neurotrasmettitore della famiglia delle catecolamine. È grazie alla dopamina se ci sentiamo su di giri, pensiamo frequentemente a lui (o lei) e ci lasciamo travolgere dalla passione mettendo un po’ da parte anche la capacità critica e la morale (Attili, 2017).Ponendoci in una prospettiva meno neuroscientifica e provando a calarci all’interno delle dinamiche relazionali di coppia, possiamo individuare diverse motivazioni alla base di un tradimento. Alcune persone tradiscono spinte dal bisogno di distrarsi dalla routine e dalla quotidianità (Hertlein e Piercy, 2006), altre lo fanno per vendetta perchè in passato sono state a loro volta vittime di un tradimento. C’è poi chi tradisce per curiosità, per gioco o per esprimere la propria libertà sessuale e chi invece sperimenta una vita sessuale insoddisfacente o non appagante con il proprio partner e attraverso l’adulterio spera di poter tornare a vivere le emozioni connesse al sentirsi corteggiati, desiderati, speciali ed importanti per qualcuno. Infine, c’è chi riferisce di non amare più il proprio partner, di provare dei vuoti all’interno della propria relazione che sente il bisogno di riempire con altre persone (Pham et al., 2013; Yeniceri & Kokdemir, 2006).
Perchè si tradisce online?
Rispondere a questo interrogativo è tutt’altro che semplice. Ci ha provato Cooper nel 2002 proponendo un modello secondo il quale una relazione online si baserebbe sulla regola delle tre A: una buona accessibilità (A), data dal fatto che al giorno d’oggi è semplicissimo procurarsi apparecchi quali computer, smartphone o tablet; una grande affidabilità (A), in quanto entrambi i membri si ritrovano nella medesima situazione (nascondere l’esistenza dell’altro/a al partner); l’anonimato (A), che alimenta il senso di “onnipotenza virtuale” favorendo così l’esplorazione del mondo dell’altro.La web-mediazione della relazione facilita poi anche la self-disclosure (autorivelazione), ci fa sentire più simili e paradossalmente più vicini, ci fa dimenticare di ruoli sociali, gerarchie culturali e ci spinge ad abbandonarci all’emotività. Lo psicologo americano Mark Teich, in uno studio sulle relazioni extraconiugali online, descrive gli incontri virtuali come ricchi di sentimento e vicinanza emotiva, intensi, connotati spesso da un fitto scambio di segreti e carichi di sessualità, nella maggior parte dei casi non agita, ma solo fantasticata. L’incontro virtuale può rivelarsi anche più insidioso di un incontro reale per la coppia, perchè l’unione si fonda sulla complicità e sulla condivisione di sensazioni in un ambiente che lascia spazio alle fantasie e all’immaginazione senza freni. In questo modo, la relazione web-mediata può favorire la nascita di un’affinità di coppia che forse con il partner ‘reale’ si è persa o, paradossalmente, non si è mai stabilita.
Effetti collaterali e benefici dell’adulterio
Nella nostra cultura il tradimento ha sempre assunto una connotazione negativa. Sicuramente parliamo di un evento che mette la coppia di fronte ad una prova ardua da superare. Chi tradisce, infatti, spesso deve fare i conti con i sensi di colpa verso il/la partner, l’inquietudine, l’ansia; mentre chi viene tradito sperimenta rabbia, senso di abbandono, gelosia, diminuzione dell’autostima, sfiducia. Non è facile per la coppia ricostruire un rapporto in cui fiducia e complicità sono venute meno pertanto, a volte, il tradimento potrebbe segnare la fine di una relazione. Tuttavia, non sempre è così. Per alcune coppie l’adulterio potrebbe rappresentare un’opportunità. Con ciò non intendiamo certo dire che l’infedeltà sia il mezzo a cui ricorrere per trovare una soluzione alle difficoltà che una coppia può incontrare nel tempo tuttavia, a volte, potrebbe rivelarsi un vero e proprio trampolino di lancio. Un tradimento classico o agito attraverso una chat può rappresentare un’opportunità per ognuno dei due partner per mettersi in discussione, per riflettere sui propri bisogni e desideri, su ciò che nel tempo si è affievolito o è venuto a mancare all’interno della loro relazione e dare nuova linfa vitale al rapporto.
Bibliografia
Attili, G. (2017). Il cervello in amore. Le donne e gli uomini ai tempi delle neuroscienze. Il Mulino, Bologna.Hertlein, K.M., & Piercy, F.P. (2006).
Internet infidelity: A critical review of the literature. The Family Journal, 14(4), 366-371.Pham, M.N., Shackelford, T.K., Sela, Y. (2013).
Women’s oral sex behaviors and risk of partner infidelity. Personality and Individual Differences, 54, 792-795.Yeniceri, Z., & Kokdemir, D. (2006).
University students perceptions of, and explanations for, infidelity: The development of the Infidelity Questionnaire (INFQ). Social Behavior and Personality, 34, 639-650.